La sentenza sui fatti de L’Aquila e la Commissione Grandi Rischi

Tutti coloro che in vario modo hanno criticato la sentenza sui fatti de L’Aquila con l’idea di “difendere la scienza” o sono in MALAFEDE o IGNORANTI E MALE INFORMATI. Giusto per essere chiari.

Il fatto è che lo stanno facendo passare come una sentenza contro il contenuto scientifico della dichiarazione: “ma i terremoti non si possono prevedere!” (mi ricorda tanto il “ma nessuno pensa ai bambini!”). Invece la sentenza riguarda il fatto che ci sono state pressioni politiche per far dire agli “esperti” che tutti dovevano stare tranquilli, che non c’erano rischi (ci sono dichiarazioni video in proposito, diffusi per tranquillizzare la popolazione).

Quindi si tratta di prendersi la responsabilità non di “non aver prvisto”, ma di aver volontariamente rassicurato e indotto la gente a non spostarsi e a morire lì nonostante ci fosse la possibilità che si verificasse un evento sismico maggiore (e qui sì ci starebbe “perchè non è prevedibile”). Ci sono intercettazioni in cui viene detto che la commissione viene convocata “al fine” di tranquillizzare la popolazione (non di fare una valutazione tecnica) e inoltre pare che il verbale della commissione sia stato effettivamente stilato DOPO la scossa del 6 aprile.

Più informazioni qui: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/24/terremoto-clini-sulla-sentenza-unico-precedente-e-quello-di-galileo/392330/

e negli articoli collegati.

Anche Giampaolo Giuliani – qualunque sia la vostra opinione in merito alle sue ricerche – risponde in maniera sensata all’attacco che c’è stato alla magistratura: http://www.fondazionegiuliani.it/news-dalla-fondazionepgg/attualita/1803-giuliani-risponde-al-sottosegretario-prot-civ-regione-calabria-franco-torchia

Risibili dal punto di vista logico le argomentazioni di chi contesta la sentenza, ad es. http://www.corriere.it/cronache/12_ottobre_22/aquila-sentenza-reazione-professori_9f8e2578-1c66-11e2-b6da-b1ba2a76be41.shtml , che non rispondono nel merito, ma fanno una vera e propria levata di scudi a prescindere, quanto di più degradante per chi afferma di essere un “ricercatore” o “uomo di scienza”, le cui doti peculiarie dovrebbero comprendere l’apertura mentale e la capacità di approfondire e risalire alle fonti di una problematica prima di esprimere un giudizio in proposito.

Più prudenti e sensate altre osservazioni in merito alla sentenza: http://www.corriere.it/cronache/12_ottobre_22/processo-aquila-rischio-fuga_acdab754-1c62-11e2-b6da-b1ba2a76be41.shtml , anche se va ricordato che ci sono degli elementi che fanno molto sospettare, come la data del verbale, le dichiarazioni di personaggi della protezione civile, e il pesante sospetto che il comitato scientifico non abbia fatto altro che adagiarsi su pressioni politiche, pertanto sì avendo un concorso di colpa nella morte di tutte quelle persone cui avrebbe giovato una informazione più imparziale e “scientifica”.

 

Claudio


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