non ascolto

6 Pillole per difendersi dalla propaganda

1. Non delegare la ricerca delle fonti. La prima domanda che ci dovremmo fare quando leggiamo una notizia è : DA DOVE VIENE? Se l’origine è incerta, lontana o di difficile accesso (forse per la maggior parte delle notizie è così) abbiamo già un ragionevole dubbio su quanto affidamento possiamo fare sulla cosa. Qui sotto aggiungo un breve video estratto da una conferenza a cui ho fatto riferimento in questo post, in cui si parla della necessità di NON DELEGARE la verifica delle fonti delle notizie che ci raggiungono (via tv, giornali, social media, ecc.)

2. “L’autorevolezza” della fonte non è sempre garanzia di affidabilità: questo concetto ce lo ricorda anche la fallacia ad hominem, quando cioè contestiamo una persona per ciò che è e non per ciò che afferma. Quello su cui dobbiamo sforzarci di focalizzare l’attenzione sono i contenuti, e solo in secondo luogo “chi ce li propina”

3. I meccanismi dell’informazione sono facilmente soggetti a manipolazione. E’ facile adottare il principio di massa: più fonti dicono qualcosa, più persone credono in qualcosa, più quel qualcosa dev’essere vero. Qui un intervento interessante che spiega alcuni meccanismi di manipolazione dei media (con qualche cenno di PNL) :

4. La “controinformazione” è insidiosa tanto quanto l’informazione mainstream. Non pensiamo di essere furbi perchè invece di credere a Nature o Science crediamo alla Nuova Medicina Germanica di Hamer perchè l’abbiamo letto via internet. Non possiamo sapere se un fatto è davvero accaduto a meno che non ne siamo testimoni oculari (e anche lì ci sarebbe possibilità d’errore): allo stesso modo le nostre credenze scientifiche sono basate su quello che altri ci dicono, a meno che in laboratorio non lo sperimentiamo noi personalmente (e anche in quel caso..). Quindi le notizie fanno parte del nostro sistema di credenze. NOTA BENE: E’ stato segnalato che gli individui più soggetti a diffondere notizie false via social network sono tendenzialmente quelli che più sono critici verso le fonti di informazione ufficiali. Su questo tema è apparso un articolo divulgativo su wired.it .
“Essere contro” non vuol dire essere liberi e indipendenti, molto spesso vuol dire solo aver scelto un’altra trincea.

5. L’informazione che riceviamo è COERENTE? Ha coerenza interna? Un fatto “credibile” si distingue per essere tale non solo perchè possa essere fondato sperimentalmente (es. “c’è il sole” perchè lo vedo in cielo) ma perchè è fondato LOGICAMENTE: ad es. il fatto che c’è luce e fa caldo è consistente con l’idea che ci sia una sorgente di queste esperienze empiriche (anche se non mi dice affatto che sia “il sole”): il fatto che questo sia dovuto al sole è una delle possibilità che ha coerenza interna. Quello che capita spesso, invece, è che cerchiamo NON la coerenza interna alle informazioni, ma la coerenza TRA le informazioni che ci arrivano e quelle che abbiamo già (ossia: “bene, è proprio quello che credevo”): qui un piccolo articolo in proposito

6. In ultimo.. si PUO’ e si DEVE cambiare idea, quando ci si accorge che qualcosa non va nel pensiero che si è avuto fino a quel momento. Pensare una cosa e accorgersi di aver sbagliato è segno di intelligenza e capacità di adattamento, SBAGLIARSI O RICREDERSI NON E’ UNA COLPA.


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Commenti

3 risposte a “6 Pillole per difendersi dalla propaganda”

  1. Avatar Claudio Giordanengo

    La Superiorità dei prodotti Biologici,in quanto a nutrienti ed a residui di"concimi vari"ripetto ai prodotti di qualità.ma non biologici,non è mai stata provata

  2. […] della realtà, trovano spazio anche le tecniche di comunicazione. Penso ad esempio al principio di autorità e al principio di massa, così diffusi nelle nostre credenze quotidiane: di fatto, perchè crediamo […]

  3. […] questa condizione bisogna informarsi, bisogna costruirsi dei mezzi per distinguere. Spesso le cose appaiono sullo stesso piano solo perchè le stiamo guardando dall’alto, a volo d’uccello**. Così tutti i palazzi […]

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