Qualche tempo fa parlavo di Fact Checking e del fatto che pur essendo una buona pratica quella di verificare i fatti, spesso distinguere tra “fatto” e “interpretazione” non è semplice. Soprattutto poi quando si parla di questioni tecniche, che richiederebbero delle conoscenze in materia: chi è informato su un tema e/o ha delle ottime capacità oratorie può facilmente convincere altri di una tesi, anche se magari si tratta di una idea infondata o irrazionale.
Ho l’impressione (fondata?) che stiamo via via perdendo la comprensione della retorica e della logica nelle nostre discussioni, cioè dialoghiamo senza renderci conto che sia noi, sia il nostro interlocutore, commettiamo continuamente errori logici o manipolazioni retoriche al fine di dimostrare una tesi, quella che ci sta a cuore, badando sempre meno alla sostanza di ciò di cui si discute. Ci trasformiamo così in “tifosi”.
Per questo vi propongo questo schema grafico sulle “fallacie Reto – logiche”, come ha voluto definirle l’autore (qui lo schema originale in inglese): è un vademecum sui più diffusi artifici retorici che spesso anche inconsapevolmente utilizziamo nell’argomentare delle idee. Clicca sull’immagine per leggerle tutte.
Manipolazioni logiche e retoriche sono ampiamente utilizzate da politici, giornalisti e personaggi che si occupano di comunicazione per persuadere il pubblico. Noi stessi “assorbiamo” questi modi di ragionare, facendoli nostri e riproponendoli ad amici, parenti e persone con cui ci troviamo a dibattere su un tema.
COME USARE LO SCHEMA?
Per il momento, come un vademecum: leggerlo aiuta a riconoscere una argomentazione fallace e a smascherarla quando viene proposta. Come puoi vedere ci sono vari colori a seconda della “categoria” della fallacia… non si tratta di una classificazione “canonica” che usa chi si occupa di logica filosofica, quanto piuttosto di una organizzazione informale che possa semplificare la consultazione.
Ogni fallacia ha una sua icona e una sua etichetta: è possibile applicare questa matrice di fallacie a qualunque discorso, ad esempio gli autori dello schema lo hanno fatto con un discorso tenuto da un vescovo britannico sul matrimonio omosessuale, andando a vedere quante delle sue argomentazioni fossero falsi ragionamenti. Ma nel nostro panorama politico e giornalistico italiano abbiamo solo l’imbarazzo della scelta…
APPELLO ALLA PARTECIPAZIONE
Adattando lo schema originale all’italiano, ho notato che molti degli esempi che venivano forniti per le distorsioni logiche erano “american friendly“, e in un primo momento ho pensato di cambiare solo quelli. Poi, visto che in quest’ultimo periodo sono entrato un po’ nel dibattito su euro ed Unione Europea, ho presentato tutti esempi connessi alla disinformazione che si fa quotidianamente sul tema Europa (i “luogocomunismi” di Bagnai).
Suggerimenti e correzioni sono i benvenuti! Potrei aver commesso io stesso degli errori logici nel presentare alcuni degli esempi, quindi mi auguro che se ho sbagliato.. mi corigerete.
Inoltre penso sarebbe utile fare una sorta di archivio di esempi di fallacie, in vari ambiti, quelli che scopriamo o ci vengono in mente. Se avete dei suggerimenti, inserite nei commenti e cercherò di trovare la forma più adatta per pubblicare i vari esempi di fallacie a seconda del tipo
POST HOC PRO HOC
Ovvero: farne un uso consapevole…
Usare una manipolazione retorica o una fallacia logica durante un discorso non vuol dire necessariamente che si stia cercando di convincere l’altro di una cosa falsa. La persuasione è un’arte e il dialogo è fatto di tante sfumature.. Tanto per cominciare può essere un fatto inconsapevole: alle volte facciamo errori logici in buona fede.
In aggiunta, alcune fallacie non sono assolutamente “fuori dalla realtà”. Prendiamo ad esempio ciò che sta scritto nella “Circostanza ad personam” : “Affermare che un’argomentazione non è credibile per via dell’interesse che ha l’avversario nel sostenerla.”. Ora, se è vero che non dobbiamo squalificare una teoria perchè chi la presenta ha degli interessi in proposito, d’altra parte nella vita quotidiana facciamo bene a tener conto di questo fattore.
L’esempio che ho riportato in relazione a questa fallacia riguarda uno studio economico con elementi a sfavore di chi considera l’uscita dall’euro una possibilità reale per l’Italia. Il senso è che risulta logicamente forzato squalificare questo studio solo per via degli interessi che ci sono dietro (è possibile utilizzare altri argomenti..), tuttavia sarebbe anche eccessivamente ingenuo non considerarli affatto, questi interessi, no? Quindi OCCHIO a fare i puristi 😉
Infine, se è vero che “una fallacia non fa primavera”, cioè se una persona fa qualche errore logico in un discorso è la “normalità”, teniamo anche presente le proporzioni e le dimensioni delle cose: un discorso con errori logici macroscopici oppure frequenti e ripetuti, beh, sarà difficile che si tratti di “una svista”. Ancor più se non si tratta di un dialogo orale, ma di parola scritta…
QUI TUTTE LE FALLACIE UNA PER UNA:
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P.S. Consiglio per chi è interessato all’argomento questo articolo interessante e di scorrevole lettura sulle fallacie logiche, trovato in rete e davvero utile. Segnalo inoltre fallacielogiche.it per esempi e articoli sulle fallacie nel contesto dell’informazione di massa e quotidiana (anche se non sono d’accordo con le tesi e il modo di usare la logica in alcuni articoli)
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