Mi è capitato di vedere questo video e mentre lo vedevo mi partivano “i 5 minuti” per via del modo approssimativo e irridente di parlare di questioni spesso tutt’altro che semplici. Così ho appuntato, a caldo, dei pensieri che posto qui.
PREMESSA: Nel video vengono dette cose interessanti sulla selezione delle fonti, sulla completezza delle informazioni e sulla verifica dei fatti. Giustissimo il riferimento alla “delega” della verifica delle fonti che si fa nei social network.
Tuttavia:
minuto 16:10: la giornalista ricorda la scelta delle fonti, che corrisponde alla fallacia della Eliminazione delle Prove, molto simile per certi versi all’Uomo di paglia. La stessa fallacia commessa pochi minuti prima dai presenti, commentando la teoria complottistica dell’ 11 settembre.
minuto 17:40 : si evoca la relazione tra Letta, Bilderberg e Trilaterale come complottismo perchè “riecheggia” la teoria del Nuovo Ordine Mondiale. Attenzione, la partecipazione di Letta ad alcuni gruppi quali quelli citati è – mi pare – verificata. Riportata anche da Wikipedia, per dire. E non smentita. Che poi ci sia una o più teorie “semplicistiche” di complotto relativo a quei gruppi di interesse o commissioni di personalità influenti, NON costituisce un motivo per abbandonare qualunque sospetto o dubbio rispetto a quelle partecipazioni o al ruolo che quelle riunioni hanno rispetto all’indipendenza dei processi decisionali democratici dei vari Stati. Ancora una volta si finisce per sottintendere che, SICCOME una cosa è stata indicata come “sospetta” da una teoria complottista, ALLORA non serve a nulla, è carta straccia.
minuto 24:15 : “nel mondo scientifico l’autorità è tabù”. Magari, Attivissimo. Nel Mondissimo Idealissimo di Attivissimo, forse. Magari in qualche caso: prendiamo lo studio di Reinhart e Roghoff sull’austerità: autori stimati, recentemente (sonoramente) smentiti: è un caso di auto-correzione nella comunità scientifica, ma ahimè non così frequente. Moltissimo si basa sull’autorevolezza. Il numero di citazioni di un articolo – al di là della qualità dell’articolo – dipende fortemente dalla notorietà dell’autore e della rivista (sempre anglofona) su cui viene pubblicato. Per non parlare del valore storico-culturale della scienza, questione più volte sottolineata dai post popperiani, e quindi della scienza come costruzione umana, i cui paradigmi sono intimamente legati al contesto sociale in cui vengono proposti, così come i dati alle relative interpretazioni. Ma certo non ci aspettiamo che Attivissimo conosca la scienza o l’epistemologia, per parlare di scienza. Questo atteggiamento di sufficienza – purtroppo – appartiene anche a una grossa parte del mondo “scientifico” (chi c’è dentro lo sa), ed è un atteggiamento non molto diverso, credo, dalla media delle persone anche non formate in ambito scientifico: si discute spesso più di uomini che di idee. Infatti qualcuno ha definito il sistema tradizionale delle pubblicazioni scientifiche (quello basato sulle citazioni) come un sistema di stampo feudale.
minuto 31:00 : argomento “cui prodest”. E’ fallace. Alcuni interessi non sono così evidenti da riconoscere. Per dire: il vaccino che “causa” l’autismo, a prescindere dalla verità del fatto, potrebbe incontrare l’interesse delle case farmaceutiche perchè trasforma un (probabile? futuro?) malato “acuto” in un malato “cronico” e difficilmente guaribile. Se non si considera questa eventualità come “cui prodest”, è facile smontare qualunque tesi, basta essere superficiali nel considerare tutte le possibili conseguenze.
minuto 1:01:24 : la segretezza di un complotto è uno dei requisiti perchè vi sia un complotto. Ma potremmo anche dire che a volte le bugie hanno le gambe lunghe, anche se tante persone ne sono a conoscenza, e anche se ci sono fatti giudiziari e storici accertati. Mettere la segretezza nella definizione di complotto è una sfumatura terminologica: se c’è una disinformazione diffusa su un tema che è “alla luce del sole” è complotto o no? Su Attivissimo che ridicolizza la “segretezza” riguardo a Roswell: lo stesso Attivissimo mostra foto del caso del lancio Terra-Luna dei russi che sono rimaste segrete per decenni. Quindi i segreti si possono mantenere anche a lungo no? Quanto è il limite di tempo massimo per la durata della segretezza, 10 anni? 20? Attivissimo ce lo può dire?
minuto 1:15:00 : Domanda sulla Siria. Ecco un’altra situazione in cui capita che una informazione non viene assolutamente data per decenni, senza che nessuno si chieda il perchè. “Vent’anni son lunghetti”, dice infatti la ragazza.
minuto 01:26:40 : Attivissimo ridicolizza non solo Hamer, ma “tutte le medicine alternative”, che secondo lui “semplificano”. Attivissimo ha forse studiato medicina cinese o medicina ayurvedica? Ma no, Attivissimo non ha bisogno di questo per classificare come “semplicistiche” TUTTE le medicine alternative.
Ma ecco un altro esempio: quel medico che diceva che i tumori si possono curare con il bicarbonato. Bene, questa sì mi sembra una semplificazione. Eppure, NONOSTANTE questo, abbiamo diversi articoli scientifici (cercate su PubMed) che riportano come l’assunzione orale di bicarbonato possa essere utile (sperimentato negli animali) per inibire le metastasi. Un approccio critico dovrebbe portare a fare una analisi fattuale SEMPRE, non in base a quanto riteniamo “credibile” o no, a priori, sulla base di giudizi affrettati e ideologie. Per restare in ambito scientifico, non è un mistero che molto spesso le teorie più interessanti sono e sono state controintuitive e fortemente avversate dalla maggioranza delle persone (un esempio su tutti Copernico).
NOTA BENE: Le critiche che ho fatto qui sopra non significa che “appoggio” una idea piuttosto che un’altra su vaccini, 11 settembre ecc ecc. Io ho le mie idee, chiaro, ma qui il problema è il METODO, ciò che critico è il METODO e riservo un cordiale vaffanculo anticipato a chiunque dovesse eventualmente rispondere non comprendendo che parlo di METODO. Grazie per l’attenzione.
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