Ho visto il video qui sopra. Un tripudio di scientismo, almeno per un bel pezzo. Inizia dicendo che la risposta alle domande è “nella scienza”, poi dal minuto 31:06 comincia a ragionare 😀 è dice che tutto, anche la scienza, è un modello. Ma ha qualche timore nel dire che il cervello stesso, o la mente, fanno parte dello stesso modello. E dimentica che certe risposte sui modelli di realtà non sono un’esclusiva della ricerca scientifica. Ma vabbè non si può avere tutto.
Ecco, mi sa che a qualcuno piace il relativismo “ad hoc”, buono quando vogliamo dire che non c’è un’unica verità, ma comincia a puzzare quando anche la scienza comincia a far parte di questa relatività.
“Dubitare della vera natura della realtà non ha senso”, dice, perchè resta sempre il nostro desiderio individuale, la nostra mente. Ma anche il concetto di desiderio, e di mente è un prodotto della nostra mente, in questo stesso modello “scientifico”. Come si può pensare di uscire dalla autoreferenzialità con queste poche parole? Perchè fare tutto un discorso sulla impossibilità epistemologica di una “verità univoca” quando poi si dà per scontato che il modello interpretativo scientifico sia “il migliore”?
Ci sono quindi vari modelli interpretativi della realtà e, dice, “è impossibile appurare la veridicità di questi modelli”, in un’ottica di “realismo dipendente da modelli”. Wow, sono d’accordo. Poi parte con una descrizione di quello che “la scienza ci ha insegnato”, cioè l’esistenza del cervello, della mente e quindi della coscienza che è parte della mente, che elabora modelli di realtà. “Tutto questo, i 13,7 miliardi di storia dell’universo, esiste come modello della nostra mente”. Ma perchè, la mente non è, anch’essa, parte di un modello?
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